Lo
stemma civico del rione rappresenta una mano che stringe un grappolo d’uva, ed
esprime in pieno il motto “toti in unum”, motivazione latina del nome di
Tutino. Certamente è il borgo più antico di Tricase con i suoi rinvenimenti
ceramici dell’antica strada detta “ziccavie”, risalenti all’epoca della
Roma Repubblicana (VI-I secolo a.C.).
La
chiara impostazione delle mura del Castello dei Trane, rimanda alle costruzioni
difensive federiciane, impostate su alte pareti con base scarpata, intervallate
da torri, il tutto difeso da un ampio e profondo fossato. Nella seconda metà
del XVI secolo, il Casale di Tutino passò in mano a don Luigi Trane, che nel
1578 costruì su un lato del grande recinto castellare il proprio palazzo
nobiliare. Il piano terra è mosso dal portale in stile catalano-durazzesco con
lo stemma dei Trane nella trabeazione centrale, mentre il piano nobile è
ingentilito da nove finestre, decorate con motivi floreali e motti incisi sulle
architravi. Il centro storico è scandito da numerosi segni del passato che si
estendono tutti sull’asse dell’antica strada romana che aveva un punto di
riferimento nel menhir di “San Leonardo. Ai margini del nucleo originario di
Tutino, è ubicata la seicentesca chiesa di San Gaetano, ingentilita da un bel finestrone.
All’interno sono da considerare il pavimento mosaicato del 1888 e l’altare
posto nel cappellone a destra dell’ingresso dedicato al Santo, risalente al
1657. Nel cuore della parte antica del rione di Tutino si erge la parrocchiale
dedicata alla Madonna delle Grazie. La struttura offre uno scambio di stili e
date all’esterno e all’interno. Sul fronte, il portale principale barocco reca
la data 1685, mentre quello laterale, puramente rinascimentale è datato 1578.
All’interno, nel transetto a sinistra è collocato uno dei più interessanti
altari in stile barocco dell’intera città, intitolato a Sant’Antonio da Padova,
mentre a destra, la pala della “Vergine con Bambino e i SS. Pietro e Paolo”,
accostabile alla pittura di Jacopo Palma il giovane, monopolizza la scena
dell’altare. Percorrendo
l’antica strada che conduceva a Miggiano, si trova la suggestiva chiesa della
Madonna della Pietà, già ricostruita nel 1670.
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